Vendita di Toscana Aeroporti Handling e chiusure dei punti vendita Douglas: lavoratori dal futuro incerto.


È da poco partito il piano vaccinale per portare fuori il Paese dalla pandemia, lanciando una speranza ai cittadini toscani di tornare alla normalità, ma le notizie allarmanti per i lavoratori continuano a giungere: la società “Toscana Aeroporti”, quarto sistema aeroportuale in Italia, ha comunicato di aver ricevuto un’offerta, da parte di una società privata del settore, per la vendita della controllata “Toscana Aeroporti Handling”, costituita nel 2018, nella sua qualità di prestatore di servizi aeroportuali di assistenza a terra negli aeroporti di Pisa e Firenze, con circa 450 dipendenti.

La comunicazione è giunta una settimana dopo che la Commissione Europea ha dato il via libera al ristoro a fondo perduto della Regione per “Toscana Aeroporti”, deliberando un finanziamento di circa 10 milioni di euro: la tempistica risulta piuttosto preoccupante.

Questo settore è basilare per lo sviluppo futuro, strategico di uno scalo aeroportuale.

Restiamo vigili su quanto sta avvenendo e condividiamo quanto specificato dalla stessa società sul proprio sito internet “L’impegno di Toscana Aeroporti nel settore Handling è assoluto, il successo delle Compagnie Aeree risiede nel fornire il miglior servizio possibile all’utente finale, il Passeggero”.

Inoltre, “il più grande capitale, oltre alle esperienze professionali richieste dalle compagnie aeree, risiede nelle risorse umane, le persone costituiscono per Toscana Aeroporti il “fulcro” della crescita, Toscana Aeroporti promuove lo sviluppo delle Persone attraverso una politica di valorizzazione continua dello spirito di squadra, volta ad incentivare la crescita professionale individuale e la qualità dei risultati complessivi”.

In questi giorni, un altro dato preoccupante, sul piano occupazionale, è stato lanciato dalla multinazionale tedesca Douglas, che ha annunciato la chiusura di circa 500 negozi su 2400 punti vendita entro gennaio 2022 in tutta Europa, di cui 128 su 507 in Italia, il tutto dovuto anche dall’aumento consistente di fatturato ottenuto dall’e-commerce.

In Toscana sono 11 gli esercizi interessati, con36 persone che rischiano di perdere il posto di lavoro: tra questi, leggiamo, che saranno coinvolti anche i punti vendita di Pisa e Navacchio.

Inoltre, non dimentichiamo che il 95% delle dipendenti in Douglas sono donne, che in questi anni, con la loro professionalità hanno contribuito alla crescita di mercato della multinazionale, che poco più di due anni fa acquisì le catene Gardenia e Limoni, ampliando la propria fascia di mercato nel settore dei prodotti e servizi per la cura della persona.

Secondo recenti dati Istat, su 101.000 nuovi disoccupati, 99.000 sono donne e, purtroppo, la pandemia ha allargato il problema della disparità di genere e le diseguaglianze sociali.

Occorre trovare soluzioni concrete per tutelare i lavoratori e le loro famiglie, che stanno vivendo, anche sul nostro territorio, un momento di forte tensione: non è assolutamente accettabile lasciare questi dipendenti senza alcuna forma di tutela e prospettiva.

Siamo profondamente preoccupati per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, in un momento molto difficile come questo, in forte crisi anche a causa della pandemia e per questo motivo, come abbiamo sempre fatto con i nostri dirigenti e gli eletti, ci attiveremo nelle sedi istituzionali per comprendere e seguire l’evolvere delle situazioni, per tutelare il mantenimento dei livelli occupazionali.

Raffaella Bonsangue

Coordinatore provinciale Forza Italia Pisa


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